Le parole che ti dico
non sono mai eguali
Anche se, all’apparenza,
sembrano avere tutte lo stesso suono.
Tu non stancarti mai
di ascoltare le mie parole
Come io non mi stanco di ripeterle
Trovaci le mie tante emozioni per te
Quelle che percepisce la mia anima
quando, sentendoti entrare in casa,
per me è come quando, nel cielo, spunta una nuova stella.
Dimmi quello che senti
Dimmi quello che vuoi
Dimmi degli abbracci che non hai da me
Dimmi della tua commozione
Dimmi delle tue angosce.
Adriano Paolo Morando
Nasce il 21 gennaio 1949 a Milano, unico figlio di Erminio e Venerina Bergo. I genitori si erano trasferiti dal Veneto alla Lombardia per migliorare le condizioni economiche ma la scelta di Milano era legata al desiderio della madre di far crescere i figli, che sarebbero nati dal matrimonio, in una città culturalmente viva.
Adriano eredita dal padre la sensibilità, le doti intellettive e l’interesse per la storia che lo porterà ad una profonda conoscenza della storia Italiana e lo stimolerà ad allargare questa passione alla scienza. Dalla madre acquisisce la tenacia, la meticolosità e il forte senso del dovere. La sua vita relazionale, nella famiglia allargata in cui cresce, fu contrassegnata da fasi dolorose per l’incapacità dei familiari di capire la complessità psicologica di questo bambino eccezionalmente dotato, sensibilissimo e interiormente molto vulnerabile che molto si differenziava dagli altri cugini.
Dopo l’Istituto Tecnico si laurea in Ingegneria Elettrotecnica presso il Politecnico di Milano con una tesi elaborata presso il CRA (Centro di Ricerca di Automatica) dell’ENEL sui modelli matematici delle reti elettriche in fase di regime perturbato. Nel 1976 a Palmanova assolve agli obblighi di leva prestando servizio presso il Rgm.to Genova Cavalleria che, da allora, occuperà un ruolo molto significativo nella sua vita.
Nel corso degli anni, la storia della Cavalleria e dei suoi Reggimenti è stato un interesse culturale profondo che ha portato Adriano a collaborare con la “Rivista di Cavalleria”, a diffondere le conoscenze storiche e le gesta della Cavalleria Italiana in conferenze e dibattiti e a collezionare oggetti inerenti la storia dei Reggimenti Italiani.
Dopo una breve esperienza di insegnamento presso gli ITIS di Milano lavora presso la Società di Ingegneria Borghi & Baldo come ingegnere elettrico addetto al progetto di sistemi di potenza. Si occupa di reti industriali, di interconnessione macchine operatrici elettriche – macchine termiche teleriscaldamento, progetto di centrali elettriche, collaborando anche con il Centro Studi Enel di Larderello. Conclusa l’esperienza in Borghi & Baldo nel 1984 Adriano decide di affrontare una nuova esperienza professionale passando alle dipendenze del TIBB (Tecnomasio Italiano Brown Boveri) di Milano. Nello stesso anno, per valutare la sua preparazione filosofica, chiede e ottiene un incontro con Ludovico Geymonat, grande filosofo, matematico ed epistemologo italiano che lo incoraggia a continuare i suoi studi. In quel periodo le Ferrovie dello Stato – FS – affidano al Tecnomasio lo studio e il progetto dei prototipi delle locomotive elettroniche di nuove generazione e Adriano si occupa dei modelli matematici.
Sotto la guida di Lorenzo Lanzavecchia, entra a far parte del Gruppo ristretto di ingegneri cui è affidato il compito di concepire e porre sui binari il primo esemplare dell’ETR 500, il progenitore del successivo “Frecciarossa”. Sua, in collaborazione, per la parte meccanica, con la Fiat Ferroviaria Savigliano, è la messa a punto del primo modello matematico (in Europa) di un treno ad alta velocità: l’ETR 500. Parallelamente al lavoro in Tecnomasio collabora con il Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano perché Adriano P. Morando ha sempre sostenuto, e fatto propria, l’importanza di unire l’esperienza pratica che si svolge in azienda alla rigorosa conoscenza teorica e alla ricerca scientifica che solo in un Politecnico è possibile realizzare.
Nel 1990 si conclude anche l’esperienza in Tecnomasio perché, in seguito a concorso nazionale, Adriano diventa docente e Titolare del corso di “Elettrotecnica” e poi di “Elettrotecnica ed Elettronica Applicata”. Si occupa, a livello di ricerca e pubblicazioni, di Electromagnetic Compatibility, Power Quality, Analisi Fondazionale della Teoria delle Reti. L’esito di tale impegno è una decina di libri didattici in tale settore e molteplici pubblicazioni di cui la parte prevalente su Riviste Nazionali ed Internazionali ed atti di Congressi Internazionali. Responsabile scientifico dei rapporti CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano Giacinto Motta), coordina, all’interno di collaborazioni con aziende, ricerche in ambito direttamente applicativo (Panasonic, Tamini, ABB, etc.).
Attratto con sempre maggior coinvolgimento dalla Storia della Scienza, ne approfondisce progressivamente – studiando, partecipando a convegni e pubblicando – alcune tematiche riguardanti l’Elettromagnetismo. Divenuto membro della SISFA (Società Italiana degli Storici della Fisica e dell’Astronomia) e dell’ASSTI (Associazione per la Storia della Scienza e della Tecnica nell’età dell’Industrializzazione) e membro della Commissione Scientifica per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo. Inizia, per molti anni, una proficua collaborazione con Salvo D’Agostino (Roma – La Sapienza), Carlo Lacaita (Milano – Statale), Giorgio Dragoni (Bologna, Istituto Righi).
Avvia, inoltre, una collaborazione con l’Enciclopedia Treccani (conclusasi nel 2013) documentabile in un serie di biografie scientifiche pubblicate sul Dizionario Biografico degli Italiani. Membro della Domus Galileiana e della SIF (Società Italiana di Fisica), assume per incarico il Corso di Fisica Sperimentale presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Statale di Milano dall’anno accademico 2008-2009. Nello stesso periodo sarà relatore di numerose tesi sul pensiero di James Clerk Maxwell redatte da allievi filosofi.
Nel 2007 assume il ruolo di responsabile degli insegnamenti “umanistici” e “filosofici” presso il Politecnico di Milano. Organizza corsi innovativi coinvolgendo luminari quali U. Bottazzini, G. Giorello, C. Lacaita, V. Marchis, R. Pettoello; corsi con tematiche inusuali che tendevano ad unire scienza e filosofia come: “Fondamenti di filosofia della scienza”, “Verità e teoria della corrispondenza”, “Etica” e “Storia della matematica”. Oltre all’insegnamento di “Storia ed Epistemologia delle Scienze Elettromagnetiche” che Morando ha tenuto personalmente presso il Politecnico di Milano. Per molti anni è stato responsabile, per la Lombardia, della SILSIS (Scuola Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), tenendo i corsi di “Elettrotecnica”, “Conversione Elettromeccanica”, “Storia dell’Elettromagnetismo”.
I suoi interessi eclettici l’hanno portato a scrivere articoli per la rivista di storia “BBC History” e per la rivista di scienze e storia “Prometeo”.
La vera passione di Adriano era insegnare; insegnare ai ragazzi e alle ragazze, ai suoi allievi, le meraviglie della scienza per consentire loro di immergersi nei segreti dell’Universo … e capire.